Gli Stati di tutto il mondo stanno intensificando gli sforzi per aumentare lo sviluppo di tecnologie per la produzione di energia pulita (si tratta di energia prodotta attraverso metodi che non rilasciano gas serra, alcuni esempi: energia idroelettrica, solare, eolica, marina e geotermica) con gli obiettivi di:

  • raggiungere net zero, ovvero equilibrio tra la quantità di gas a effetto serra GHG rilasciati nell’atmosfera e la quantità di gas rimossa;
  • rafforzare la sicurezza energetica, ovvero disponibilità di rifornimenti energetici affidabili a prezzi ragionevoli.

L’attuale crisi energetica globale diventa dunque un’opportunità per accelerare le transizioni energetiche pulite, guidando gli investimenti nello sviluppo di catene di approvvigionamento sicure, resilienti e sostenibili.

Opportunità e rischi.

La transizione verso l’energia pulita offre importanti opportunità di crescita e occupazione, ma al contempo presenta dei rischi da non sottovalutare.

Analizziamoli nel dettaglio.

  • Opportunità: esiste un’importante opportunità di mercato globale per l’utilizzo delle principali fonti energetiche pulite, per un valore di circa 650 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, più di tre volte il livello odierno, se i paesi di tutto il mondo rispettassero pienamente i loro impegni energetici e climatici annunciati. I posti di lavoro relativi alla produzione di energia pulita sarebbero più che raddoppiati, passando da 6 milioni di oggi a quasi 14 milioni entro il 2030, con oltre la metà di questi posti di lavoro legati a veicoli elettrici, fotovoltaico solare, vento e pompe di calore.
  • Rischi: i principali rischi riguardano la produzione di tecnologie e l’utilizzo dei materiali su cui si basano. Per le tecnologie prodotte in serie come eolico, batterie, elettrolizzatori, pannelli solari e pompe di calore, i tre maggiori paesi produttori rappresentano almeno il 70% della capacità produttiva per ciascuna tecnologia, con la Cina predominante su tutte. La distribuzione geografica della attività di estrazione dei minerali critici è strettamente legata alla dotazione territoriale di risorse, la quale risulta molto concentrata. Per esempio, la sola Repubblica Democratica del Congo produce il 70% del cobalto mondiale e solo tre paesi rappresentano oltre il 90% della produzione mondiale di litio. Eventuali concentrazioni in qualsiasi punto di una catena di approvvigionamento la rendono vulnerabile agli incidenti, siano essi legati a scelte politiche di un singolo paese, disastri naturali, guasti tecnici o decisioni aziendali.

I costi dell’energia pulita

Il mondo ha già messo a fuoco i rischi di catene di approvvigionamento concentrate, che negli ultimi anni hanno spinto verso l’alto i prezzi delle tecnologie per la produzione di energia pulita, rendendo la transizione verso il loro utilizzo sempre più difficile e costosa. L’aumento dei prezzi di cobalto, litio e nichel ha portato al primo incremento in assoluto dei prezzi delle batterie oltre quasi il 10% a livello globale nel 2022. Anche il costo delle turbine eoliche, al di fuori della Cina, è aumentato dopo anni di calo, a causa dei prezzi dei materiali di input come acciaio e rame che sono raddoppiati tra la prima metà del 2020 e lo stesso periodo del 2022. Tendenze simili possono essere osservate nelle catene di fornitura del solare-fotovoltaico.

I tempi delle nuove infrastrutture.

Bisogna fare i conti con il tempo poichè la costruzione di infrastrutture per l’energia pulita può richiedere 10 anni o più, in genere comportando grandi progetti di ingegneria civile che devono rispettare ampie normative locali in materia di pianificazione e ambiente. Sebbene la costruzione sia nella maggior parte dei casi un processo relativamente efficiente, che richiede in media 2-4 anni, la pianificazione e l’autorizzazione possono causare ritardi, con il processo che richiede 2-7 anni, a seconda della giurisdizione e del tipo di infrastruttura. I tempi di realizzazione dei progetti infrastrutturali sono in genere molto più lunghi rispetto a quelli delle centrali elettriche e degli impianti industriali ad essi collegati.

Lo sviluppo dell’energia pulita e le sue tecnologie saranno in grado di rispettare gli obiettivi dell’Agenda 2030 e di sfruttare le opportunità offerte?

Fonte IEA (International Energy Agency (www.iea.org).